ENZO PALUMBO È INTERVENUTO AL CONGRESSO DEI LIBERISTI ITALIANI PORTANDO IL SALUTO DI DEMOCRAZIA LIBERALE – Roma 17.05.2025

ENZO PALUMBO È INTERVENUTO AL CONGRESSO DEI LIBERISTI ITALIANI PORTANDO IL SALUTO DI DEMOCRAZIA LIBERALE – Roma 17.05.2025

Cari Amici,

grazie per questo invito che mi onora e testimonia un clima di dialogo tra forze politiche che, pur con accenti diversi, hanno una comune stella polare: la libertà.

Sono qui come presidente di Democrazia Liberale, ma anche come cittadino convinto che, in un Paese ancora soffocato da statalismi asfissianti e burocratismi ottusi, il messaggio liberale è oggi più necessario che mai.

In un’Italia oppressa da una burocrazia intollerabile e da una spesa pubblica fuori controllo, la vostra voce è coraggiosa, netta, necessaria

Per questo il mio non è un saluto formale, ma il saluto di chi vi riconosce come compagni di una battaglia comune: quella per la libertà.

E noi, di Democrazia Liberale, vogliamo che questa voce si faccia sentire ancora più forte, perché il liberismo è una cura imprescindibile per un Paese che continua ad avere dosi significative di statalismo, con aziende sottoposte a mille lacci, dal golden power in giù, con una marea di sussidi che alterano il libero mercato, col paternalismo di Stato che ci ha dato col 110% un emblematico esempio di come si possano favorire pochi, che privilegiati lo sono già, a spese di tutti.

In fondo, come diceva Hayek: “«La strada verso la servitù è lastricata di buone intenzioni stataliste. Ogni passo in cui affidiamo allo Stato ciò che spetta all’individuo, ci avvicina alla perdita della libertà.»

Il nostro obiettivo è invece un mercato libero, in cui si possa dire, con Adam Smith, che “Non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse” (“La ricchezza delle nazioni” (The Wealth of Nations, 1776); e in questo processo spontaneo contribuiscono involontariamente al benessere collettivo, come se fossero guidate da una “mano invisibile”.

Tuttavia, con spirito amichevole, voglio sottolineare che il liberalismo è più ampio del solo liberismo economico.

La libertà di mercato, pur fondamentale, ha bisogno di un contesto più vasto: il ruolo della Legge, la divisione dei poteri, la contendibilità e il controllo del potere, le autonomie locali, la tutela dei diritti civili e politici, la difesa della dignità della persona, il pluralismo politico, la tolleranza per i diversi.

Per noi, la società aperta si fonda su tre pilastri inscindibili: libertà economica, politica e personale.

Lo insegnavano Einaudi, Popper, Hayek, Croce. Nessuno di loro riduceva la libertà al solo mercato.

E proprio perché condividiamo la vostra battaglia, oggi vi rinnoviamo un invito sincero: unire sempre più le forze di tutti i liberali e liberisti. Perché nessuna libertà è piena se è parziale.

E quindi, la battaglia per un’Italia libera dallo Stato invasivo deve procedere insieme alla battaglia per una società più giusta, dove la persona, le sue scelte e i suoi diritti siano davvero al centro dell’agire politico.

Il liberismo è parte di questa battaglia, ma non è il tutto.

Il liberalismo è una visione più alta, più ambiziosa: è la difesa integrale della persona.

Ce lo dice Einaudi: «Non è libero un popolo che tollera che l’economia venga dominata dallo Stato, ma non è nemmeno libero un popolo che riduce la libertà alla sola economia e dimentica la giustizia, la dignità e la responsabilità dell’individuo.»

Ce lo ricorda Popper: «La democrazia liberale non è perfetta, ma è l’unico sistema che consente agli uomini di correggere i propri errori senza violenza. È l’unico antidoto contro la tirannia.»

Ma ci ammonisce Rawls: le disuguaglianze spesso non dipendono dal merito, ma dal caso, dalla nascita, dal destino, insomma le disuguaglianze incolpevoli a cui occorre porre rimedio.

E quindi, un liberale ha il dovere di garantire pari opportunità, di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai talenti di emergere, come richiede la nostra Costituzione.

Liberalismo vuol dire mercato, ma anche mobilità sociale.

Vuol dire concorrenza, ma anche pari condizioni di partenza.

Vuol dire libertà d’intraprendere e di godere il frutto delle proprie azioni.

Ma anche responsabilità verso chi resta indietro senza colpa.

È questa la visione politica su cui ci sentiamo impegnati, consapevoli che le istituzioni liberali che non si pongono il problema di come affrontare e risolvere le questioni sociali più rilevanti finiscono per scollegarsi dal contesto in cui operano e rischiano di deperire, come sta avvenendo in tanti paesi, anche quelli considerati di più antica e consolidata democrazia liberale.

Ecco perché vi dico oggi che le nostre strade non solo possono, ma devono incontrarsi, perché la sfida che abbiamo davanti è più grande di noi, più grande delle nostre sigle. E per vincere questa sfida, amici, abbiamo bisogno di tutte le nostre energie, che non sono molte.

E, se quelle che ci sono restano divise, non possono assolvere il loro compito.

Dunque, amici, liberisti e liberali devono, camminare insieme, per realizzare un’Italia più libera

Contro lo statalismo che resiste sotto mentite spoglie e s’insinua in tutti i gangli della società!

Contro il populismo che pensa di avere risposte semplici per problemi complessi.

Contro il sovranismo delle piccole patrie, che finisce per scontrarsi cogli altri sovranismi.

E quindi anche per un’Europa sempre più unita che possa competere ad armi pari coi giganti che si contendono il mondo.

Per queste ragioni, vi auguro un Congresso proficuo, vivace e coraggioso, nella certezza che la nostra collaborazione, nel rispetto delle reciproche specificità, potrà rafforzarsi nel comune obiettivo di costruire un’Italia più libera, più prospera, più moderna

Noi sappiamo che il nostro compito è quello di difendere la libertà.

E chi ama la libertà non può dividersi.

Deve invece unire le forze per avere la possibilità di vincere insieme.

Il mio auspicio è quindi:

UNITI NOI, PER UNIRE ANCHE GLI ALTRI LIBERALI!

Grazie per l’attenzione!

 

Foto tratta da Radioradicale.it

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