
I RISCHI DELLA LIBERTÀ E IL PARADOSSO DELLA TOLLERANZA
di Guido Di Massimo
La maggior parte dei paesi del mondo sono illiberali. E sembra che siano in aumento. Sulla buona strada ci sono anche gli USA, pur con difficoltà interne che purtroppo frenano il nuovo corso. Sarebbe opportuno che anche noi ci adeguassimo a questa maggioranza smettendola di intestardirci in sistemi istituzionali liberali, minoritari e superati.
L’uomo, come tutti gli esseri viventi di questo mondo, sarebbe felice di vivere in pace, nutrirsi e riprodursi: sono le cose necessarie e sufficienti per vivere in un paradiso terrestre. E il presupposto perché questo paradiso si realizzi è l’ordine, cosa di fatto impossibile in una società cosiddetta “libera”.
In una società “libera” la polizia interviene dopo un reato e non prima evitandolo, cosa che sarebbe ben possibile in una società ordinata e trasparente dove i potenziali disturbatori dell’ordine e i delinquenti sono sospettabili a priori.
In una società “libera” c’è concorrenza quando invece una laboriosa pacifica collaborazione darebbe risultati maggiori a minor costo sia nella produzione di beni che nella loro distribuzione.
In una società “libera” le ricerche sono di solito scoordinate con ognuno che va per i fatti suoi quando invece mettendo insieme gli sforzi e gli investimenti avremmo risultati migliori con minor costo.
In una società “libera” c’è sempre un fiorire di false notizie per cui diventa difficile sapere, capire e farsi un’opinione su quanto avviene; in una società ben ordinata si potrebbe invece avere una commissione di esperti che vagliando le notizie potrebbero fornire solo quelle vere in modo che tutti possano avere informazioni corrette e farsi opinioni giuste e fondate.
In una società “libera”, se sorgono problemi con altri paesi, diventa evidente tutta la sua debolezza: prendere una decisione significa discuterne prima, quindi litigare, scontrarsi e convincere mentre altri, se non appesantiti da analoga libertà, possono decidere e agire “in tempo reale”, con successo e senza orpelli.
L’unico vantaggio delle società libere è che durano poco. La loro debolezza sta proprio nel loro essere liberali: come potrebbe una società libera – senza rinnegare sé stessa – contrastare al proprio interno le sempre presenti spinte illiberali che nel nome della libertà la vogliono uccidere?
Ma forse ha ragione Popper: “Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti; se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.”
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