La Difesa Europea

La Difesa Europea

di Gen. Salvatore Carrara
Vicepresidente di Democrazia Liberale

Uno degli argomenti tornati alla ribalta in questi ultimi tempi, dopo il ritiro precipitoso della presenza militare in Afghanistan e il cambiamento degli interessi degli Stati Uniti, è la sentita esigenza di una Difesa Europea.

Troppe volte si è tentato di costituire delle forze europee (Eurofor, Eurocorps, Euromarfor, Brigata Franco-Tedesca, Seebrig ecc.ecc.) impiegate in diverse missioni internazionali e soppresse senza una valida motivazione. Evidentemente, esistono dei problemi che non riescono ad essere superati.

Questi problemi dipendono principalmente dalla struttura e dalle funzioni che l’Europa si è data, e sono di natura strategica, politica, economica e commerciale.

L’Europa così strutturata non ha una strategia comune, non avendo alcuna politica estera autonoma. Ciascun Paese procede secondo una sua politica e non ammette ingerenze, e questo non potrà essere superato se non si realizzerà una vera e propria completa Unione, attualmente soltanto monetaria e commerciale.

I provvedimenti oggi imposti riguardano spesso argomenti di scarsa rilevanza che talvolta, addirittura, mettono in imbarazzo e scompigliano la vita dei vari Paesi.

In campo economico, ogni Nazione ha una sua politica che non intende modificare. L’economia è legata alla politica industriale e le industrie non sacrificheranno mai i loro interessi. Sarà, quindi, quasi impossibile pervenire ad una standardizzazione dei mezzi , armamenti ed equipaggiamenti, perché ogni Paese difenderà i prodotti e gli interessi delle proprie industrie, come già avvenuto in passato. Più volte, infatti, si sono studiati dei progetti comuni ma gli studi non hanno portato alcun risultato. Ogni Nazione ha adottato i materiali prodotti dalle proprie industrie nazionali, proponendone il loro acquisto.

Non dimentichiamo, inoltre, la differenza delle dottrine militari degli eserciti dei vari Paesi, alla quale si potrà trovare soluzione soltanto ricorrendo ad un addestramento comune che richiederà del tempo per il raggiungimento dell’ obiettivo.

Ultimo argomento che osta alla costituzione di una forza militare comune è il potere che ciascun Paese vorrà esercitare su tale struttura. Qualcuno, sentendosi più importante, ne rivendicherà la supremazia. Certamente la soluzione potrà essere trovata nella rotazione del Comando, ma soprattutto nell’essere fedeli alla Missione comune, svincolandosi dai condizionamenti nazionali.

La difesa comune è indispensabile per l’Europa che dovrà assumersene l’onere, tenuto conto dello “sganciamento” in corso da parte degli Stati Uniti che hanno spostato i loro interessi strategici. E’ necessario che si prenda coscienza della situazione odierna e futura.

L’Europa ha tutte le risorse necessarie per assumersi la sua difesa. Dovranno essere superati gli egoismi “regionali” con una visione lungimirante, avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere. Una grande potenza economica, culturale, industriale e militare, quale sarebbe l’Europa, dovrà sapersi dotare, soprattutto, di una struttura completa ed efficiente, senza condizionamenti, rinunciando alla visione limitata alle esigenze di ciascun Paese.

Soltanto se gli Stati Membri riusciranno ad avere una visione meno individualistica , sarà possibile costruire un Grande Stato con un’unica visione strategica, economica, industriale e di difesa e si potrà parlare di Europa Unita.

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