L’INTERESSE NAZIONALE

di Guido Di Massimo

     Poche parole sono più omnicomprensive ed equivoche delle due parole “interesse nazionale”. Se se ne abolisse l’uso si avrebbe un notevole guadagno in chiarezza. Dietro di esse ci può essere di tutto, e possono nascondere di tutto perché ognuno può intenderle in modo estremamente soggettivo, anche nella massima individuale onestà intellettuale.
     Sono parole che andrebbero sostituite da quelle che per esse ognuno intende. E, per molti di noi, esse intendono un’Europa Federale, non un’Europa delle patrie o delle nazioni, che sarebbe un’Europa di staterelli gelosi l’uno dell’altro, con ognuno a cercare il suo piccolo spazio esterno, la sua piccola provinciale asfittica politica estera in gara con gli altri.
     Purtroppo, in questo il nostro governo è miope: è miope Fratelli d’Italia ed è del tutto cieca la Lega, brutta zavorra che farebbe bene a riaccoppiarsi con i cinque stelle, con i quali stava benissimo al governo in tempi passati.
     Avremo un futuro solo se avremo la lungimiranza di rinunciare a parte della nostra sovranità a vantaggio di una sovranità europea, se riusciremo a superare il dogma dell’unanimità dei “27”, a ridurre il peso del Consiglio Europeo a vantaggio di Parlamento e Commissione, e se avremo il coraggio, l’iniziativa e la fantasia di andare oltre l’attuale quadro creando – come si dice inutilmente da molto tempo – cooperazioni rafforzate che siano avanguardie e stimolo verso una maggiore integrazione.
     Se ne parla da molto. Come si parla da molto di Europa a più velocità o a “geometria variabile”. A quando il coraggio di agire? Si continua a criticare l’Europa per la sua inanità ma non si fa nulla per darle vigore e peso politico.
     Come non sembra si escogiti e si faccia nulla contro il danno che stanno creando Stati come quello di Orban che vorrebbero distruggere l’Europa dall’interno con l’interessato plauso degli attuali Usa e della attuale putiniana Russa.

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