DIARIO LIBERALE, DOMENICA 21 MAGGIO 2023

DIARIO LIBERALE, DOMENICA 21 MAGGIO 2023

di Roberto Tumbarello

Tutti sono ossequiosi col Papa. Ma se si vuole emergere dal gruppo bisogna dargli torto e criticarlo – Anche chi non sa come sono andati i fatti, chi li ha fraintesi e persino chi non capisce cos’è accaduto dice che il Pontefice è senza cuore. Non solo non ama gli animali ma ha pure maltrattato una povera donna che gli mostrava con orgoglio il proprio cagnolino, invocandone la benedizione, che è un rito romano consentito in alcune circostanze collettive. Il Papa non se l’è sentita, in un momento in cui si dedica così poco amore agli esseri umani, e le ha ricordato che è sulla gente che soffre che preferisce invocare la protezione divina. 

Torna la leva militare per avvicinare i giovani, anziché alla cultura, alle forze armate e al militarismo – Perché non spendere quel denaro e le relative energie per combattere l’ignoranza e la corruzione che si diffondono a macchia d’olio? La leva sarà su base volontaria ma i giovani finiranno col dovere aderire tutti per non essere discriminati. Vuol dire che l’aperitivo i nostri figli, un tempo della Lupa, ora della movida, lo prenderanno in caserma. La legge in preparazione al Senato prevede solo 40 giorni di naja. Ma potrebbe prolungarsi. Un secolo fa Mussolini era più progredito, infatti preferiva le attività ginniche a quelle militari. 

Siamo in crisi idrica perché piove poco, ma non abbiamo le difese necessarie quando piove a dirotto – Il governo nomina un commissario alla siccità, che, per propiziare la pioggia, si chiama Nicola Dell’Acqua. Ci vorrebbe pure chi propiziasse il riassetto del territorio anziché l’inutile Ponte sullo Stretto. Ogni anno alle prime piogge il paese frana, i fiumi straripano, le strade diventano torrenti, le case travolte, C’è troppo abusivismo e noncuranza dell’ambiente. Sono tanti a morire, altri che soffrono. Se fossimo un po’ più saggi useremmo il PNRR per rimettere in sesto il Paese. Purtroppo, catastrofici siamo noi, non la pioggia. 

Sarkosy, condannato per corruzione, trascorrerà un anno agli arresti domiciliari e due a piede libero – È il destino dei corrotti. Se succede a un capo di Stato è come se tutti i cittadini fossero condannati con lui. Se la Cassazione confermerà la sentenza d’appello dovrà portare il braccialetto elettronico e non uscire di casa per un anno. Ora i francesi smetteranno di darsi arie da grande paese e offendere gli altri. L’episodio ci fa riflettere sul presidenzialismo che concede troppo potere a chi è eletto direttamente dal popolo e crede di essere onnipotente. Tanto che Macron ha emanato la legge sulle pensioni senza il voto del parlamento. 

Nemesi storiche ma anche stupidità. A Harry è capitata la stessa situazione in cui è morta la madre – Per fortuna a lui è finita bene. È accaduto a New York all’uscita da un teatro dove Megan aveva ricevuto un premio. Dopo avere fotografato la coppia una decina di paparazzi in moto li hanno seguiti mentre tornavano in albergo in limousine. Chissà perché, il principe, sempre disposto a farsi fotografare, ha indotto l’autista ad accelerare. È scattato l’inseguimento, come quella sera di 26 anni fa a Parigi. Allora era probabilmente già in atto un complotto e le bodyguard cercavano l’incidente, ma ora perché scappare e quelli inseguirli? 

Fate bene a lasciarlo vivere. Tenerlo in clinica era come imbalsamarlo, farlo vegetare e morire prima – Certo, lì è più protetto. Ma non è vita, soprattutto per lui abituato a stare in trincea. Se proprio non dovesse farcela, meglio che finisca i suoi giorni combattendo. In ospedale è come stare in casa di riposo. Io che non l’ho mai stimato – troppe bugie e “bunga bunga” – ne riconosco e ammiro l’utilità. È il solo leader nell’agone politico ad avere la moderatezza necessaria a un paese civile nel momento in cui i comportamenti di tutti sono esasperati e dominati da ideologie estreme. Ecco perché oggi l’Italia ha più che mai bisogno di lui. 

L’Italia delle buche e la solerzia delle istituzioni locali. Multe salate a chi si sostituisce all’autorità – Accade a Barlassina, comune di 6800 abitanti nella provincia di Monza e Brianza. È talmente assurdo che si stenta a credere. C’è una buca enorme al centro del passaggio pedonale. Un pensionato solerte, che abita proprio di fronte, stanco di vedere la gente storcersi il piede e cadere ciclisti e moto, dopo avere più volte segnalato inutilmente l’inconveniente al Comune, decide di riparare la buca a proprie spese. Qualche giorno dopo riceve una multa di 662 euro e l’intimazione di rimettere la strada nelle condizioni in cui si trovava.

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