FASCIO E ROCK ALL’EXPO DI OSAKA

FASCIO E ROCK ALL’EXPO DI OSAKA

di Giuseppe Gullo

Non meraviglia per nulla il fatto che il Governo stia procedendo di buona lena a fare le nomine di sua competenza in tutti gli enti che sono in scadenza o che si sono resi liberi “a gentile richiesta”, attingendo a piene mani tra persone di stretta osservanza politica. In attesa che venga il turno tra alcune settimane delle nomine “pesanti” che riguardano i “gioielli di famiglia” e cioè Eni, Enel, Poste, Leonardo. Intanto i capi-partito lanciano proclami e avvertimenti perché chi deve intendere intenda.
Nessuno dei partiti di opposizione può fondatamente lamentarsene avendo utilizzato, a parti invertite, lo stesso deprecabile “criterio “. È ipocrita gridare al lupo, al lupo! quando fino a ieri ci si è comportati nello stesso modo. Oltretutto è offensivo nei confronti del cittadino elettore che sa bene come sono stati nominati i predecessori di coloro che ora vengono sostituiti, quando allora la maggioranza era giallo rossa o giallo verde o multicolore. Con tanto di manuale Cencelli in mano e bilancino di precisione accanto. Per dire le cose come stanno, ciascuno ha nominato i suoi famigli-devoti cercando di mascherarli con il drappo della competenza e del merito che, in questi casi, si estende e si accorcia a seconda della forza di chi lo tira. Sarebbe ingiusto dire che è sempre così. Talvolta le nomine riguardano professionisti di gran livello dai curricula prestigiosi. Ciò avviene, non frequentemente, per una congiunzione “astrale” in forza della quale si verifica l’allineamento dei corpi celesti e la persona giusta arriva nel posto giusto. Ma è un caso. Se non vi fosse questo accidente la nomina verrebbe fatta in ogni caso, competenza o non.
Per dirne una, così per caso. È curioso ad esempio che improvvisamente una certa zona del Belpaese, talvolta perfino una città o un medio o piccolo comune, che abbia la fortuna di avere dato i natali a persone che vengono chiamate a responsabilità di alto livello, si trova ad avere un considerevole numero di concittadini chiamati ad alte responsabilità. È ciò che è accaduto ad esempio a Catania e più in particolare ad Adrano, cittadina etnea che ha avuto l’onore di essere la città nella quale è nato l’attuale Presidente del Senato. Nessuna stranezza per carità. Quella terra da sempre produce frutti gustosissimi e unici in un luogo meraviglioso dominato dalla mole gigantesca del più grande vulcano d’Europa, ed è abitata da persone intelligentissime.
Qualche perplessità nasce quando il prescelto, oltre alle capacità e ai meriti, si è distinto per la fede dichiaratamente fascista. Mi riferisco alla nomina, data per certa, dell’ambasciatore Vattani, attualmente a Singapore, a commissario del Governo per l’EXPO di Osaka del 2025. Il designato è conosciuto come l’ambasciatore fascio-rock definizione riferita alle sue due passioni: i fasci e la musica. Anni fa, proprio spinto dai suoi “amori”, suonò con la sua band che si chiamava “sottofasciasemplice” a una manifestazione politica di casa Pound e venne fotografato mentre salutava gli astanti con il saluto romano che a tutti noi ricorda più tragicamente le vicende dell’Asse.
Sicuramente l’ambasciatore Vattani è professionalmente una persona di prim’ordine. Basta leggere il c/v. Figlio dell’unico Ambasciatore che è stato per due volte Segretario Generale della Farnesina, ha vinto il concorso per la carriera diplomatica classificandosi al primo posto e parla correntemente il giapponese. Ha subito procedimenti penali per lesioni nei confronti di giovani di sinistra per i quali è stato assolto risarcendo i danni alle parti lese. È stato sospeso dal servizio per quattro mesi per apologia del fascismo prima di essere nominato a Singapore. Personaggio sicuramente controverso. Mi chiedo: non vi era nessun altro che avesse capacità analoghe e non fosse così politicamente caratterizzato per ricoprire quell’incarico? Poi ci ho pensato: dove lo trovi nel corpo diplomatico un ambasciatore che ha studiato in Inghilterra, parla giapponese ed è pure maestro di arti marziali? Scherziamo, all’EXPO di  Osaka faremo un figurone!

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