Carlo re, quasi una parodia

Carlo re, quasi una parodia

di Roberto Tumbarello

Sembrava la parodia di un’incoronazione. Carlo III sembrava la controfigura di un re. Nemmeno la regina, che non ha più l’età, sembrava proprio la vera Camilla. Poi salirono sulla carrozza, imitazione di quella della fata Turchina. Contravvenendo all’editto della madre, l’ultima seria sovrana, che la relegava a consorte, lui l’ha promossa a regina a pieno titolo e le spetta l’appellativo di maestà. Migliaia di comparse, sudditi proni al potere di chiunque, applaudono sempre. Un film di Checco Zalone sarebbe più divertente. Più adatto forse Fantozzi, che, però se ne andò con Paolo Villaggio. Come pure Totò in Miseria e nobiltà.
Carlo Re protagonista
Nessuno l’ha preso sul serio fino a 74 anni e ora decide lui, finalmente protagonista. Il protocollo non esiste. I posti a Westminster sono stabiliti secondo le simpatie del festeggiato. La prima fila è dedicata al figlio maggiore, William, che adesso è l’erede al trono, con la moglie e i tre figli. Non disturba il manovratore. Non ha mai disturbato nessuno, neppure quando morì tragicamente la madre. Harry, invece, figlio indisciplinato, messo dietro la lavagna. Protesta continuamente e accusa la famiglia d’ipocrisia, persino la nonna che avrebbe potuto salvare Diana. Bastava una carezza o semplicemente una parola di conforto. Il padre, però, è il maggiore responsabile, colpevole di averla ridotta alla disperazione e quindi alla morte nel fiore degli anni. A lui è toccata la nona fila. Il principe Andrea, fratello del re, denunciato per stupro, Carlo non lo voleva neppure alla cerimonia, poi qualcuno gli avrà fatto capire che neppure lui è uno stinco di santo e lo ha invitato, ma relegato all’undicesima fila. La sorella Anna e il fratello Edoardo non contano. Si saranno seduti dove hanno trovato posto. Bene fecero i Savoia a non intervenire. Non c’erano. Magari non sono stati nemmeno invitati pur essendo la famiglia più nobile d’Europa, molto più dei Windsor. Persino Lady Diana Spencer era di nobiltà più antica di quella del marito.
Carlo Re e la regina
Migliaia i membri della guardia reale in alta uniforme, centinaia di cavalli cui da 24 ore non si dà da mangiare né da bere perché non sporchino le strade. Sua maestà Camilla è sempre stata il grande amore di Carlo sin da ragazzo. Ma lei non era più una ragazza come Carlo, ma già una donna. Per di più di piccola nobiltà di campagna. Aveva un’esperienza incompatibile con la moglie dell’erede al trono, che deve essere illibata, come la Madonna. La dinastia deve essere affidata alla prolificità di una vergine. Ecco perché Lord Mountbatten, mentore di Carlo, che era stato viceré delle Indie, poi assassinato dall’IRA, gli impedì di sposare Camilla Shand, che, quindi, ripiegò su Andrew Parker Bowles, un ufficiale della guardia reale a cavallo.
Ancora prima di Lady Diana
Divorziò consensualmente da Camilla quando, dopo la morte di Diana, poté finalmente sposare Carlo. Come si fa a rifiutare un divorzio al futuro re d’Inghilterra. Infatti l’ex colonnello, oggi 83enne, è stato invitato con i figli all’incoronazione dell’ex moglie. Ad aiutare Mountbatten nella ricerca di una ragazza virtuosa, sana e illibata fu la nonna di Diana, Lady Ruth Roche, baronessa di Fermoy, che era amica della Regina Madre, Elisabetta Bowles-Lyon, vedova di Giorgio VI. Le loro proprietà estive, dove trascorrevano le vacanze, erano confinanti, si conoscevano sin da bambine. Quindi la regina madre conosceva bene Lady Diana e la contessa conosceva Carlo, ritenuto da tutti un bravo ragazzo, il cui compito precipuo, come principe di Galles era di mettere al mondo il maggiore numero possibile di figli per assicurare la discendenza alla dinastia. Purtroppo Carlo era un debole e non seppe imporre la propria volontà e i sentimenti alla nonna e al suo mentore e sposò Lady Diana che, invece, era innamoratissima del principe di Galles, come tutte le ragazze inglesi.
Carlo Re e quella Camilla di troppo
Neppure il fascino e il prestigio che la giovane moglie emanava né l’importante ruolo che ricoprì per rilanciare l’immagine della monarchia, che in quel periodo attraversava una crisi di consensi, affascinò il marito che non riusciva a dimenticare il suo primo amore incompiuto, che esplose pubblicamente quando un giorno, per confermare il suo grande e ineguagliabile amore per Camilla, le scrisse un disgustoso messaggio, intercettato da chi poi lo diffuse pubblicamente “Vorrei essere il tuo tampax”.
Carlo Re e Lady D
Quando Diana si rese conto che il marito la tradiva con un’altra cadde in una profonda depressione da cui non guarì mai. Nessun membro della famiglia reale, neppure Elisabetta, le porse una mano né un conforto. Persino le sorelle di Diana, sposate con gentiluomini di corte, si allontanarono da lei. Perché il futuro sovrano non si contraddice. Sola e disperata, la bellissima principessa cercò di vendicarsi sporcando la dignità dei Windsor, cioè frequentando musulmani, che la corte non tollera. Prima si fidanzò con un medico pachistano e poi con Dodi Al Fayed, col quale morì nell’incidente stradale a Parigi, che si disse procurato dai servizi segreti britannici. Agguato che io avevo previsto quando Gigi, la sorellastra di Dodi, una sera a cena a casa di Adnan Khashoggi, di cui era nipote, rivelò che la principessa appettava un bambino. Era del medico pachistano, ma il fratello, così innamorato di Diana, lo aveva accettato. Tanto i figli – diceva giustamente – sono di chi li cresce non di chi li mette al mondo. Alla notizia della gravidanza di Lady Diana mi allarmai perché l’Inghilterra non avrebbe consentito che il futuro re d’Inghilterra avesse un fratello musulmano.
Una tragedia pianta dal Mondo
Suggerii a Gigi di chiamare Dodi per avvertirlo del pericolo che lui e la fidanzata correvano. Gigi mi disse che l’indomani avrebbe incontrato il fratello e gli avrebbe aperto gli occhi. Ma intervenne subito Andnan intimando alla nipote di chiamarla immediatamente. L’indomani poteva essere troppo tardi. Ma probabilmente il complotto doveva essere già in atto perché né il cellulare di Dodi né quello della principessa rispondevano. A Parigi, Gigì non riuscì a contattare Dodi che l’indomani sera morì con la fidanzata in un sottopassaggio a senso unico, quello dell’Alma in uno strano quanto improbabile incidente. Non solo il Regno Unito, ma il mondo intero pianse la morte di Lady Diana. Una montagna di fiori subissò Clarence House, la dimora reale in cui Diana abitava, Ma gli stessi che deposero tanti fiori, oggi applaudono Carlo e la ma seconda moglie, che Elisabetta aveva qualificato come regina consorte e non maestà. I sudditi sono sempre dalla parte del potere, non della morale né della giustizia.

 

Fonte Foto: CC0 Public Domain – Karen Arnold

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