Ci vuole umiltà per governare bene

Ci vuole umiltà per governare bene

di Roberto Tumbarello

Che anche gli altri possono avere ragione me ne convinse a fatica Padre Virginio Rotondi, il grande gesuita che fu mio mentore e maestro. Anch’io, come lei dalla borgata, onorevole Presidente, venivo dalla provincia del profondo Sud, dove si cresce con la presunzione che sostituisce i conforti e la civiltà che mancano. È questa lacuna a penalizzarci, non solo l’abbandono e la lontananza dalla cultura e dal benessere.

Ecco perché mi preoccupo e mi chiedo se non sia il caso di dare oggi ragione alla scienza anziché ai no-vax, seppure abbiano il merito di averla votata, anche se non sono i soli. Anzi, lo sono in minima parte. Pensi anche a tutti i cittadini probi – certamente l’hanno votata anche loro – che hanno rispettato, pazienti, i consigli della comunità scientifica, sono rimasti per tanti mesi in lockdown e hanno pianto in silenzio i loro morti. È più facile l’opposizione, mentre governando si può sbagliare.

È superfluo che le indichi i disastri che i Tories stanno combinando nel civilissimo Regno Unito. Anche loro hanno una vasta maggioranza ai Comuni. Ma tre premier si sono alternati nelle ultime sei settimane. Eppure ognuno di loro, personaggi di grande valore come Boris Johnson e Liz Truss – ora c’è Rishi Sunak – era convinto di avere la pozione magica. Adesso i laburisti chiedono le elezioni anticipate per dare la parola al popolo, esattamente come faceva lei fino qualche mese fa.

Come vede, i metodi sono ripetitivi e sempre gli stessi, sia per la destra che per la sinistra. Nessun partito è migliore, dipende dagli uomini (stavolta dalla donna). E i guai possono arrivare anche da chi vince le elezioni. Tutto questo accade perché nessuno ha l’umiltà di ammettere che la Brexit è stato un errore che ha isolato ancora di più quel paese. È vero che ci fu un referendum, quindi la responsabilità sembra essere del popolo. Ma gli elettori furono indirizzati male e i Conservatori mentirono.

Lei non potrebbe governare col solo consenso dei pochi nostalgici. Quindi, le sue scelte debbono piacere a tutti gli altri che l’hanno votata. Passata l’euforia – finalmente l’alternanza di destra e una donna a guida del governo – si cominciano a tirare le somme e cernere i fatti concreti, che gli italiani ora pretendono perché lei glieli promise. Siamo mediamente ignoranti – è vero – ma, alla fine, siamo anche dissacratori.

Il popolo ha tollerato i ministri in evidente conflitto d’interessi che lei ha inserito nel governo dopo il braccio di ferro e il tira e molla con gli alleati per la spartizione dei posti di potere. Ricorda quando lei accusava la sinistra di essere legata alle poltrone? Ora vi accapigliate voi. Il popolo è comprensivo con le incoerenze dei politici. Si rende conto che non è facile raggiungere l’equilibrio tra le varie coalizioni attraverso il compromesso. Giustifichi anche le intemperanze di Salvini, che, avendo perso per la strada gran parte dei voti, e continua a perderne, deve fare la voce grossa per dimostrare che conta ancora qualcosa.

Salvini è più pericoloso della Ronzulli non perché più intelligente ma perché sente che si avvicina la fine del suo mandato. I perdenti sono infidi. Come Putin, che, perdendo terreno nella guerra che doveva essere lampo, non sa più come reagire. Adesso persino Bossi, nonostante il suo disagio fisico e l’intenzione di lasciare alle nuove leve il destino della Lega, è tornato in campo per cercare un’improbabile rimonta. Con la classe che gli altri non hanno, seppure un tempo usciva in canottiera, sostiene che la Lega era nata per difendere gli interessi del Nord (che infatti non la vota più), non già per estendersi per tutta la penisola col solo scopo di ampliare il proprio potere.

La nomina dei due vicepresidenti è stata inopportuna, tanto più che ognuno ha un dicastero importante. Tajani, che sembra più affidabile, dipende totalmente dal padrone e fa ciò che gli si dice di fare. Mentre Salvini se lo troverà continuamente tra i piedi a Palazzo Chigi, persino sulla sua poltrona quando lei è assente, se riesce a eludere la sorveglianza degli uscieri. Purtroppo anche la Lega per ora lo sopporta, non avendo con chi sostituirlo. È questo il problema dei partiti, ora che ci si entra senza studi né esperienza.

Non si preoccupi se anche la classe dirigente di Fratelli d’Italia è limitata. Non è il numero che fa la differenza, ma la qualità. Sono sempre meno numerosi gli statisti in Europa essendo la società occidentale in crisi da diversi anni. La Germania è piena di statisti, ma da quando se n’è andata la Merkel non sanno come fare. Anche la Francia è nei guai, essendo Macron sceso molto nei consensi. Ma almeno ha la prospettiva che il prossimo presidente sarà Christine Lagarde, però tra quattro lunghi anni. Il Regno Unito, come abbiamo visto, non sta molto meglio e non è colpa di Carlo III. Lei è una delle poche speranze dell’Europa, dato che Draghi non è ambizioso e ne ha piene le tasche.

Il paese che l’ha votata in massa non tollererà che la destra rinneghi la scienza per gratitudine ai no-vax o solo per agire al contrario della sinistra. Comunque, non è una saggia politica. Non deve rinunciare a educarli. Perché se gli dà ragione su come hanno agito durante il precedente governo, le chiederanno sempre di più. Dando il cattivo esempio è facile cadere sempre più in basso com’è accaduto al PD, ma prima anche alla DC e prima ancora al fascismo e al comunismo. Se non col mio sermone, lo capirà quando si renderà conto che governare è complicato, molto più di quanto i suoi accoliti ritengono, non avendo mai avuto tale responsabilità. Prima se ne rende conto meglio sarà per lei.

Ai no-vax, Signora Presidente, non è stata limitata la libertà. Sono loro che ne volevano più di quanto gliene spettasse, interferendo in quella degli altri, offendendo, aggredendo, usando violenza per farsi ragione. Mentre migliaia d’italiani morivano. Per primi i più deboli, gli ammalati e gli anziani, quelli ricoverati nelle case di riposo e negli ospedali. La maggior parte delle famiglie italiane è stata colpita dal lutto, aggravato da quella insolenza.

Per di più si consideravano martiri, accusando il governo di coercizioni naziste e paragonandosi ai deportati della Shoah, insultando, così, gli orrori di cui fu vittima quel popolo. Insensibili al calvario di sanitari, medici e infermieri, deceduti per contagio e fatica, assieme ai loro pazienti. Gli scienziati hanno prodottoo tempestivamente il vaccino che ha salvato milioni di vite. Non è vero che quella del PD fu la peggiore resistenza alla pandemia. Fu analogo al comportamento di tutta l’Europa e del mondo occidentale. Per di più noi beneficiavamo dei suggerimenti di un comitato tecnico scientifico di prim’ordine.

Amnistiare i no-vax non è un atto di giustizia, ma un ingiusto premio per avere creato problemi al governo di sinistra con la loro rappresaglia. Quindi, il suo non è un atto di buon governo. Nessun consigliere, neppure la sua mamma, le fanno osservare che, così, comincia male? Si può condividere la chiusura dei porti per calmierare l’afflusso dei migranti. Si può tollerare la complicità con gli evasori fiscali per l’aumento delle spese in contanti e tacitare le richieste di Salvini per non farlo scalpitare.

Ma tra il 26% di elettori, i no-vax sono una minima parte. Tutt gli altri erano protetti dalla scienza e l’hanno votata sperando che siano finalmente premiati i meritevoli, e i corrotti finiscano in galera, a qualsiasi cordata appartengano. Lei che è incorruttibile e non ricattabile avrà notato con raccapriccio quanti disonesti sono passati dal Parlamento negli ultimi anni, votati da elettori per bene, attirati, chissà perché dalla disonestà, che esercita un bieco fascino dal quale è difficile dissociarsi.

È questo male che bisogna combattere, non il ministro Speranza che ha fatto ciò che gli scienziati gli suggerivano. Processare lui con una commissione d’inchiesta è come processare la scienza. Lei, invece, avrebbe seguito le richieste più sagge dei no-vax? Qualche giorno fa è accaduto un fatto sintomatico che dovrebbe preoccuparla più dei rave party che si riuniscono senza avvertire il commissariato e che lei ha fatto sgombrare perché, oltre a occupare, bevono e sniffano.

Però gli stupri avvengono negli ospedali, nei campus universitari e nei luoghi di lavoro. Nei rave party le donne sono rispettate. Ed è un fatto raro in questa società violenta. Invece, li ha fatti sgombrare. Anche questa è limitazione di libertà. Forse anziché sciogliere i raduni non autorizzati si dovrebbe insegnare ai giovani che il futuro non glielo ha rubato nessuno. Sono loro a rinunciarvi con la droga e con l’uso smisurato del cellulare. Seppure più lenta, ma educativa, è più utile l’immissione di cultura che la repressione.

È morto a Milano, ucciso per un regolamento di conti, il capo degli ultrà dell’Inter. Era un criminale che dei suoi 70 anni ne aveva trascorsi 26 in carcere e si vantava di un reddito di 80mila euro al mese, pur non avendo un’attività lecita. Costui aveva rapporti con la società sportiva milanese e dirigeva il tifo di migliaia d’interisti, che, appresa la notizia durante l’incontro a San Siro con la Sampdoria, hanno lasciato lo stadio per manifestare il loro lutto, obbligando con la violenza anche altri sportivi a lasciare gli spalti. Sono certo che gli italiani, anziché i rave party, vorrebbero che fossero questi gruppi a essere sciolti ed evitare che ne sorgano altri guidati da criminali, cui si accoda anche gente perbene sprovveduta.

È lì che bisogna intervenire, al più presto per frenare la violenza e il razzismo. Se no, è falsa la proposta di pacificazione nazionale. Come pure l‘accusa agli avversari di essere fomentatori di odio. Non è neppure giusto, né furbo, creare differenze tra cittadini perché le ricordo che mentre lei si dibatteva tra l’ambigua indecisione di seguire la scienza o i no-vax, la mia amica Assunta Almirante, che non si fece mai catechizzare da nessuno, essendo una donna libera, seppure avesse la Fiamma nel cuore, era la prima a ricorrere al vaccino quando era il turno degli ultra ottantenni. Sarebbe stata una grande senatrice, che avrebbe dato lustro al parlamento e, seppure fascista, anche all’Italia.

Le ricordo, infine, che il contenzioso che lei ha aperto con Forza Italia definendo la Ronzulli non sufficientemente autorevole per far parte del suo governo, potrebbe aggravarsi con la difesa dei no-vax, essendo Forza Italia allineato con le direttive scientifiche. Lei, invece, si preoccupa più degli insani suggerimenti a Zelensky di rinunciare a difendere il proprio paese in cambio della ricostruzione. Queste dichiarazioni saranno smentite, com’è accaduto tante altre volte in passato e accadrà ancora in futuro. Quindi, non hanno valore. Mentre le offese e i rancori restano e s’ingrandiscono col tempo.

L’urgenza del Paese non è la riabilitazione di sanitari no-vax da reintegrare negli ospedali. né la rottamazione delle multe a chi non si è voluto vaccinare mettendo a repentaglio anche la salute degli altri. È più urgente la moralizzazione del Paese. Non so se si è accorta che la brava gente che non sa delinquere ammira gli evasori fiscali che riescono a non pagare le tasse. Nessuno gli ha spiegato – a lei l’arduo compito di doverlo spiegare pure ai suoi alleati – che in Italia si pagano molte tasse perché le strutture dello Stato sono costose ma consentono di vivere bene e anche di guadagnare molti soldi. Tanto che il risparmio è il più alto al mondo e supera di gran lunga il debito pubblico.

In Moldavia non c’è tanto benessere, quindi tasse se ne pagano poche. Se in Svizzera e in Germania se ne pagano di meno è perché i cittadini sono disciplinati e collaborativi col governo. Invece, l’Italia è un paese di ladri. Chi può ruba e corrompe o si lascia corrompere. Chiunque sia a contatto col denaro prima o poi riesce a impossessarsene e quasi sempre la fa franca. Anche perché le strutture di controllo sono insufficienti per il dilagare di tanta corruzione.

Non siamo riusciti a combattere né a ridurre la criminalità organizzata che è circoscritta, figuriamoci quella della società civile che è in libera diffusione. Ridurla farà la differenza tra il suo governo e i precedenti della seconda Repubblica, ripartiti equamente tra destra e sinistra, con un intermezzo di due anni in cui Mario Monti e la Fornero dovettero accorrere per riparare i danni. Furono sostenuti da tutti i partiti, tranne dalla Lega, che non capì l’emergenza, o finse di non capire, perché l’opposizione, avendo meno responsabilità, rende voti.

Per la sua mancanza di esperienza e l’ingenuità dei suoi consiglieri non avete calcolato il rischio di fare entrare nel governo Sgarbi, che gli elettori avevano saggiamente eliminato. È una mina vagante che potrebbe scoppiarle tra le mani. Magari è stato inserito proprio per questo perché – non lo dimentichi – la sinistra è stata sconfitta e disarmata, mentre i suoi alleati sono più armati e bellicosi che mai. Se ne guardi.

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