DIARIO LIBERALE, DOMENICA 25 SETTEMBRE 2022

DIARIO LIBERALE, DOMENICA 25 SETTEMBRE 2022

di Roberto Tumbarello

Nubifragio nelle Marche, muoiono 10 persone, padre e figlio nel tentativo di spostare l’auto. Si cerca un bambino.

Non è solo del dissesto idrogeologico, la colpa delle disgrazie. La gente non collabora. Non si dà alla fuga né si tappa in casa quando il pericolo è evidente. Non si esce se diluvia, né si va a scuola e al lavoro. SI tengono i bimbi dentro. Invece, si pensa più a salvare i beni materiali che la vita. Recentemente, durante una gita in montagna un giovane è precipitato in un burrone per cercare di recuperare il cellulare della fidanzata. Un operaio è caduto nella tromba dell’ascensore, che riparava, per salvare la cassetta degli attrezzi. Non abbiamo neppure l’istinto di sopravvivenza.

È finita la pacchia, dice la Meloni. Che oltre all’Italia abbia intenzione di rivoltare come un calzino pure l’Europa?

Per il prossimo governo italiano l’Europa dovrà solo corrisponderci miliardi di contributi a fondo perduto, senza mai intromettersi nel modo in cui li spenderemo. Né tollereremo controlli sul rispetto dei diritti umani, come previsto dallo statuto. Pure da noi Dio, Patria e Famiglia imporranno alla donna, seppure vittima di una violenza, di ascoltare il battito del cuore del fetoprima di abortire. Un supplizio per dissuaderla dal farlo, come se fosse un divertimento e non un dramma. L’Ungheria sarà il nostro modello seppure Orban non eserciti il potere democraticamente?

Che strana questa campagna elettorale. Conte e Calenda contro la sinistra anziché contro gli avversari naturali.

Ci si chiede per conto di chi agiscono. Ingenuo e fiducioso, l’elettore non si accorge di falsità e imbrogli per carpirgli il voto. Giornalisti senza etica sono costretti, tenendo famiglia, a trasmettere false notizie. Azionisti senza scrupoli di Gazprom accusano gli altri della crisi energetica. Dove sta portando il paese questo comportamento generale? Siamo senza morale né dignità. Con l’illusione di stare meglio rinunciamo al benessere e alla libertà che abbiamo. È l’elettore a vincere le elezioni, o chi approfitta della sua ingenuità per arrivare al potere? È già accaduto in passato.

Proprio ora che sta collezionando una figura di m….. dopo l’altra, Putin sta diventando più pericoloso che mai.

Tutti pensavano che le sue forze armate facessero in pochi giorni un boccone dell’Ucraina, un topolino contro il paese più militarizzato del mondo. Invece, la guerra sta durando da 7 mesi e i russi anziché avanzare continuano a retrocedere. Le sanzioni, che si credevano più pesanti per chi le imponeva, gli stanno creando problemi economici gravi. Per di più Cina e India, che inizialmente erano a suo favore, sono delusi e chiedono la fine della guerra. È una fase delicata. Invece di minacciarlo, l’occidente dovrebbe aiutarlo a non perdere la testa e a non usare il nucleare.

Il 76% degli italiani apprezzava il governo Draghi. Ma alle elezioni sembrano simpatizzare con chi lo ha sfiduciato.

Vai a capire il meccanismo mentale di molti di noi. Anziché dissociarci da chi contestava l’unica persona efficiente degli ultimi anni, intendono subissarli di voti. Incoronato in America, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite uomo politico dell’anno, noi ce ne siamo privati proprio ora che l’Italia e l’Europa sono minacciati da Putin di guerra nucleare. Gli uomini hanno il difetto di innamorarsi di novità di cui non sanno nulla. I tedeschi acclamarono Hitler, i russi Lenin e Stalin, noi Mussolini. Ma, nonostante le esperienze disastrose, non abbiamo ancora imparato.

Arrivati al potere per situazioni casuali e fortunose, si credono leader. Non sanno che saranno presto dimenticati.

Quando intervistai Aldo Moro, divenuto presidente del Consiglio, mi tremavano le gambe. Se mi trovavo a Roma andavo alla Sapienza per ascoltare le sue lezioni di Diritto Penale. Però non lo votai mai, come nemmeno Andreotti, Berlinguer e Almirante che pure stimavo, perché anche tanti altri avevano la stessa classe e cultura. Allora i politici trascorrevano la vita sui libri. Davano la sicurezza che chiunque fosse andato al potere non avrebbe rubato, né fatto i propri interessi e neppure approfittato della fiducia che gli si dava. Ora è la volta di chi non ha voglia di studiare.

Se Allegri lasciasse, la Juve potrebbe assumere Mihajlovic, crudelmente esonerato dal Bologna perché ammalato.

Nonostante appartenga alla famiglia più ammirata d’Italia, il presidente della Juve è l’unico Agnelli a non godere della simpatia popolare. Eppure ha sempre acquistato giocatori di prim’ordine con risultati eccellenti. Quest’anno, seppure tifosi e critici siano un po’ troppo severi nel giudicare le deludenti prestazioni iniziali, non c’è squadra con una rosa altrettanto pregiata. Tanto che qualsiasi tecnico può allenarla con successo. Se Agnelli vuole recuperare stima e ammirazione, prenda una decisione umana, con cui sorprenderà e che lo renderà ammirevole e popolare.

Commenta questo articolo

Wordpress (0)
Disqus (0 )