I GIACIMENTI CULTURALI SICILIANI

I GIACIMENTI CULTURALI SICILIANI

di Giuseppe Gullo

In un periodo nel quale i media sono quasi interamente impegnati a riferire le tragiche notizie che provengono dalle guerre scatenate dall’imperialismo russo e dal fanatismo religioso islamico con l’aggiunta di follie omicide di privati cittadini, la lettura di buone notizie risolleva lo spirito. Tale è quella che riferisce che la valle dei templi di Agrigento ha superato nell’anno in corso un milione di visitatori. Risultato eccezionale che lo straordinario sito merita ampiamente ma che solo qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile. Il milione di visitatori di Agrigento vale numeri decisamente più alti per alcuni evidenti rilievi. Il sito è difficile da raggiungere sia dall’aeroporto di Catania sia da quello di Palermo, né è agevole arrivarci dalle principali città siciliane con mezzi pubblici. I costi di collegamento aereo tra gli aeroporti della penisola e la Sicilia sono proibitivi e tutti i tentativi di calmierarli sono stati inutili. L’area archeologica agrigentina, molto ben curata e arricchita da sculture moderne ben inserite nell’ambiente, è isolata, nel senso che non fa parte di un più ampio circuito che potrebbe consentire al turista di visitare diversi siti tra loro collegati. Anche in questo senso la mancanza di collegamenti accettabili sia ferroviari sia autostradali è un limite enorme. Agrigento come città offre pochissimo sia perché devastata da una crescita urbanistica incontrollata, sia perché la più importante struttura architettonica, dopo i templi, e cioè la Cattedrale, è in restauro da lungo tempo.

Occorre dare merito a chi ha gestito il parco archeologico e ha concepito e realizzato i programmi di valorizzazione della valle. Mi riferisco agli spettacoli tenuti all’alba nei quali la grandezza dei grandi classici greci è stata esaltata dalla maestosità dei templi e da uno spettacolo naturale unico e d’immensa bellezza. La cifra di oltre un milione di visitatori è di per sé importante. Basti pensare che annualmente il Maxxi è intorno a 120.000 presenze, il Museo del ‘900 di Milano 250.000, Brera 364.000, pur essendo inserite in realtà territoriali che offrono una possibilità molto maggiore di quella agrigentina. Certo i grandi musei e i monumenti universalmente noti hanno un numero di visitatori irraggiungibile anche perché si trovano a Roma (Colosseo, Musei Vaticani e Castel Sant’Angelo), a Firenze (Uffizi e Accademia), a Venezia (Palazzo Ducale), a Torino (Museo Egizio).

L’unico sito siciliano in grado di competere con la valle dei templi è il teatro antico di Taormina il quale, però, beneficia delle presenze alle manifestazioni musicali, teatrali, di ballo, di cinema e d’intrattenimento che si tengono da maggio a ottobre. Altri siti come Segesta, Selinunte, la villa del Casale di Piazza Armerina, il barocco della val di Noto, Ortigia, Palermo con il suo grande e meraviglioso patrimonio architettonico di epoche diverse, e più recentemente i luoghi di Montalbano, hanno centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Se 350.000 persone arrivano fino a Piazza Armerina ogni 12 mesi per vedere gli eccezionali mosaici, significa che con migliori condizioni di viabilità e trasporto il numero può essere raddoppiato almeno. La Sicilia offre una tale varietà di bellezze naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche e museali da costituire una ricchezza inesauribile, inestimabile e poco sfruttata.

Stupisce il fatto che a fronte dei numeri sopra indicati, le presenze nei musei dell’isola siano limitate. Il Museo Regionale Abatellis di Palermo che custodisce capolavori assoluti come l’Annunciata di Antonello da Messina e il Trionfo della Morte, abbia appena 40.000 visitatori e che il Museo Orsi di Siracusa e il MuMe di Messina, con i suoi Caravaggio, ne abbiano circa la metà. Il turismo culturale è in crescita in tutto il mondo, la Sicilia, nonostante tutto, è un grande spazio archeologico e ha grandi opere d’arte custodite nei suoi musei. E’ un patrimonio che può generare ricchezza e prospettive di crescita e sviluppo. Partiamo dalla Valle dei Templi e dal milione di visitatori per creare, col favore del clima e della natura incantata, un’isola nella quale arte, sole, cibo, vino, tradizioni e nuove tendenze convivono e sono pronti a ospitare milioni di persone.

 

Fonte foto: Wikimedia CommonsMaroichiCC BY-SA 3.0 Deed

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