Il Giorno del Ricordo del 10 febbraio va difeso da ogni speculazione

Il Giorno del Ricordo del 10 febbraio va difeso da ogni speculazione

di Pier Franco Quaglieni

Il Centro “Pannunzio”e’ stato ben consapevole del dramma delle foibe che Mario Pannunzio sul suo quotidiano “Risorgimento liberale” aveva denunciato con coraggio negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale.

Ma a ricordarci da vicino l’esodo Giuliano – Dalmata fu una delle prime associate e poi dirigenti del Centro “Pannunzio”, la poetessa zaratina Liana De Luca che visse sulla sua pelle di esule quella tragica esperienza. Poi venne il fiumano e antifascista Leo Valiani che fu molto esplicito sugli studiati silenzi e sugli opportunicisti oblii.

L’ultimo Valiani fu molto esplicito anche sul trattato di Osimo, considerato da lui infame. In questo clima è maturata la storia del Centro “Pannunzio” che ha costantemente tenuto viva la fiaccola occultata sotto il moggio. Sono decine le manifestazioni promosse con Gianni Oliva che scrisse un libro rivelatore in tema di Foibe, lui uomo di sinistra, con chi scrive e con gli amici della ANVGD nazionale e di più province italiane. Assistere per il secondo anno di seguito a polemiche sterili sul Giorno del Ricordo che addirittura c’è chi vorrebbe abolire, ci appare indecente. Indecente negare, minimizzare o addirittura giustificare le foibe, indecente tentare di imbastirci sopra speculazioni politiche da parte di una destra che non è mai diventata adulta .

Sembrava che con l’alta mediazione di Luciano Violante la sinistra avesse ingoiato il rospo, ma adesso un’ANPI presieduta da un ex deputato che votò contro il Giorno del Ricordo ha fatto marcia indietro.

E anche una parte consistente della sinistra di governo sembra averci ripensato. Lasciate parlare gli storici ! Tutte le vittime delle foibe e dell’esodo esigono rispetto e silenzio.

Tacciano le voci sguaiate di destra e di sinistra. Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi ci ha indicato la strada per recuperare la nostra dignità di Italiani. Lui che conferì su mia proposta la Medaglia d’Oro a Norma Cossetto, studentessa martire delle foibe e della brutalità selvaggia dei Titini.

Fonte: www.pannunziomagazine.it

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