LA RIVOLUZIONE UNGHERESE, 70 ANNI FA

LA RIVOLUZIONE UNGHERESE, 70 ANNI FA

di Agostino Florio

Il 23 ottobre del 1956 avevo poco più di dieci anni, eppure gli eventi di quel giorno e dei giorni successivi hanno segnato un punto fermo del mio essere uomo libero. Quel giorno memorabile per la storia, in Ungheria, scoppiò la rivoluzione contro il bolscevismo sovietico, detta anche Primavera di Budapest, perché proprio dalla piazza principale di Pest iniziarono le manifestazioni di protesta.
Per me è stata una forte esperienza emotiva e momento decisivo per quello che sarebbe stata la scelta ideologica della mia vita, l’amore e la difesa della Libertà.
Migliaia di morti e feriti fra gli insorti e i sostenitori del regime e anche fra i militari sovietici. Furono centinaia di migliaia gli ungheresi che riuscirono a riparare in occidente (si calcola circa 250.000) alcune famiglie hanno trovato asilo e pace a Messina.
Per giorni sono stato  incollato alla radio ascoltando le grida d’aiuto che arrivavano dal popolo ungherese che anelava la Libertà e, mentre tutto il mondo civile, impotente, piangeva e soffriva, in Italia i comunisti applaudivano i “valorosi compagni” che soffocavano la rivolta in un bagno di sangue e ne impiccavano i leader militari e civili.
Fra questi compagni si distingueva l’ex militante dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) il “littore” Giorgio Napolitano, campione mondiale di cambio casacca e capo dei fan club sovietici.
Da quel momento, quella rivoluzione ha portato ad un lento ma inesorabile declino del bolscevismo sovietico, ma non nel resto del mondo e, purtroppo, neppure in Italia, che dimentica il passato e celebra solo il presente.

 

Fonte Foto: Wikimedia Commons – Marco Ebreo – CC BY-SA 4.0 Deed

Commenta questo articolo

Wordpress (0)
Disqus (0 )