L’errore di Putin

L’errore di Putin

di Guido Di Massimo

Il grande, simpatico e cordiale avvelenatore che siede al Cremlino, ammirato da molti anche in Italia per la sua lungimiranza, intelligenza e capacità di decidere in autonomia, ha fatto un errore. Facendo uccidere Navalny, subito e direttamente, oppure lentamente e indirettamente, tramite veleni e gradevoli vacanze nei vecchi gulag staliniani, ha dimostrato carattere e lodevole coerenza con  Stalin e il vecchio regime sovietico, ma non si è reso conto delle conseguenze di quell’errore. Avrebbe dovuto riflettere di più ma forse non aveva tempo; un grand’uomo di Stato ha così tanti impegni che non ha tempo per pensare.
Dopo due anni di guerra contro l’Ucraina, con un Occidente più o meno assuefatto e assopito e non più capace né di indignarsi né di reagire, l’assassinio di Navalny ha suonato la sveglia.
Purtroppo, si vive più di emozioni che di ragione, specialmente quando la ragione porterebbe a conclusioni ed azioni in contrasto con il dolce sognare un mondo dorato.
L’aggressione della Russia contro l’Ucraina del febbraio 2022 ci emozionò e spinse a sostenere in pieno l’Ucraina che, si disse giustamente, combatteva una guerra di difesa di tutta l’Europa. Con il passar del tempo nulla è mutato nei fatti, ma la spinta emotiva si è affievolita fino a scomparire e la ragione di per sé è risultata incapace di tenere sveglia la memoria e mantenere le iniziali posizioni di sostegno toto corde all’Ucraina. Questo anche a causa dell’aggressione di Hamas contro Israele e la reazione di questo, che hanno polarizzato l’attenzione in modo diverso.
Ora la nuova ondata di emozione dovuta all’assassinio di Navalny ha risvegliato l’Occidente e in esso, speriamo, anche gli USA. Ci ha ripresentato Putin per quello che è, ci ha ricordato di ciò che è capace.
Sarà sufficiente a farci fare un bagno di realtà? A farci tornare a sostenere l’Ucraina come nel 2022 pur guardando avanti per una pace giusta? A spingere l’Europa a una decisa coesione politica e a dotarsi finalmente di un proprio esercito capace di deterrenza e difesa?
Se sarà sufficiente lo dovremo a Navalny e all’errore di Putin.
Purtroppo, sarà difficile che l’errore di Putin riesca a provocare anche un risveglio del popolo russo, indottrinato, impaurito e vittima del regime, ma sarà forse un passo avanti verso la sua autocoscienza. Quanto grande questo passo lo dirà il tempo.

 

Fonte Foto: Flickr – Sebastian DerungsWEF – CC BY-NC-SA 2.0 Deed

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