Liberali a singhiozzo

Liberali a singhiozzo

di Guido Di Massimo

Da alcuni decenni, tranne eccezioni, ci diciamo tutti liberali, o quanto meno nessuno si dichiara “illiberale”. È un inconsapevole modo per mimetizzarsi. Dopo decenni e decenni di ubriacature ideologiche forse è stato il modo più semplice per entrare in un nuovo conformismo.
Ma basta poco per vedere quanto spesso il dirsi liberali sia solo un atteggiamento superficiale. Un esempio è stato il divieto, in Italia, di produrre e commerciare carne sintetica. Libertà sì, ma perché lasciare che si produca e consumi carne “coltivata”? Quale diritto si ha di far questo quando ci sono così tanti allevatori e mattatoi che vanno protetti nelle loro attività? E se poi questa carne fa male? È nel loro stesso interesse che le persone vanno difese dai loro errori: è per questa ragione che va abolita la libertà di produrre e consumare carne “coltivata”. Libertà sì, ma fino a un certo punto.
Altro “esempio di libertà” è l’uso del cosiddetto “saluto romano”: nel nome della libertà quel saluto va vietato perché richiama un regime liberticida. Ma non è liberticida anche vietare a chiunque di salutare come vuole? Sembra di no. Con le mani si fanno saluti e gesti di tutti i tipi, dai più nobili ai più volgari, tutti autobiografici e caratterizzanti chi li usa. E tutti simbolici. Vogliamo vietare il fare le corna inimicandoci tutta Napoli e quasi tutta l’Italia? Vogliamo vietare il segno della croce per non offendere persone di altre religioni, o il salutare con le mani giunte come si usa altrove? O vogliamo vietare l’uso del pugno chiuso che invece andrebbe rivalutato se non altro ad evitare che se ne perda la memoria?
Forse non andrebbe detto chiaramente che la libertà deve cessare solo di fronte a fatti e comportamenti violenti e non a manifestazioni soltanto verbali o simboliche?
E poi, non ci si rende conto che proprio ostracizzando e condannando a priori si creano martiri e voglia di contrapporsi al conformismo, sostenendo alla fine ciò che tutti condannano proprio perché condannato da tutti?

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