Pensare l’impensabile?

Pensare l’impensabile?

di Guido Di Massimo

No. Non è possibile pensare l’impensabile, ma sarebbe opportuno tentare. Cosa avverrà domani? Dove andremo? Quali problemi abbiamo di fronte? Come affrontarli e con quali strategie? Quali sono le minacce che ci minacciano? Guerre ai confini dell’Europa, denatalità, problemi ecologici, problemi energetici, pessimismo, populismo, irresponsabilità, paura del futuro,  …..
Ma ce ne stiamo preoccupando? Certamente a livello accademico e in circoli culturali e visionari c’è chi tenta di guardare lontano ma al livello politico sembra che esista quasi solo il presente. Siamo miopi ed è già negativo il fatto che in Italia ci si preoccupi più della politica interna che di quella internazionale: abbiamo una politica interna che potremmo definire politica da cortile, miope, asfittica, misera, piatta. Sembra di vivere in un mondo a due dimensioni quando in realtà il mondo ha “n” dimensioni con “n” grande quanto grande è la nostra capacità di vedere.
Dovremmo reagire contro noi stessi, contro il nostro rinchiuderci in noi, dovremmo ritrovare  il piacere, la gioia e l’entusiasmo di vivere, ritrovare vitalità. Anche la denatalità non è forse un sintomo di paura del futuro e di miope attaccamento al presente? Forse paghiamo il fatto che la nostra popolazione è invecchiata e quindi più rivolta all’indietro che in avanti. Ma è proprio una popolazione vecchia che dovrebbe guardare al futuro. Un giovane è generalmente portato a guardare avanti per il suo individuale futuro mentre è, o dovrebbe essere, proprio dei vecchi, di chi è agli “sgoccioli” della propria vita, guardare avanti verso il futuro del Paese, e preoccuparsi del presente solo o essenzialmente in quanto condizionante il futuro.
Invece il futuro ci interessa poco o nulla, forse perché lo stesso sistema democratico, con le sue scadenze elettive ravvicinate ci porta a guardare solo il presente. Forse, per evitare che il futuro ci colga di sorpresa e impreparati, accanto al Parlamento dovremmo avere un organo non politico con il solo compito di guardare lontano, di prefigurare scenari futuri, di guardare oltre l’orizzonte, di tentare di pensare l’impensabile.

 

Fonte Foto: PixabayGeraltLicenza

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