VERSO LE EUROPEE IN ORDINE SPARSO

VERSO LE EUROPEE IN ORDINE SPARSO

di Giuseppe Gullo

Tra un anno si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo e le grandi manovre sono già in atto. Com’è noto si vota col sistema proporzionale e pertanto non vi è il problema di apparentamenti e ciascun Partito, in linea di massima, si presenterà con il proprio simbolo. Dopo le amministrative di qualche giorno fa sarà il primo test particolarmente importante, con maggiore valenza politica del voto locale, per Governo e opposizione, e l’esito del voto sarà decisivo sia per rafforzare l’esecutivo che per mettere in moto un’eventuale crisi. L’anno che ci separa da questa scadenza sarà, mese dopo mese, sempre più caratterizzato dalla campagna elettorale in vista del voto con tutte le polemiche e i nervosismi conseguenti.
Sul versante del Governo i punti più qualificanti e decisivi per il giudizio che gli elettori daranno col voto mi sembrano il PNRR, la giustizia, l’immigrazione e i rapporti con l’Europa. Come sempre accade in queste occasioni, ciascuna forza politica, all’interno delle coalizioni, tende a “smarcarsi” per attrarre gli elettori e non restare appiattita sulle posizioni dell’alleato più forte che potrebbe drenare una parte dei consensi.
La Lega è il Partito che su questo versante gioca a tutto campo. Il suo leader ha già dichiarato che non ha interesse a confluire nel PPE, come ha proposto Forza Italia, e guarda in modo dichiarato alle formazioni di orientamento nazionalista. Salvini gioca una partita tutta in salita dato che parte da una percentuale altissima del 2019, oltre il 34%. Quel risultato non è ripetibile e neppure avvicinabile. Oltre due terzi di coloro che hanno votato per il Carroccio si sono orientati diversamente se si considera che nelle politiche dell’anno passato FdI , che partiva dal 6,4% alle europee è arrivata al 26% mentre la Lega è rimasta sotto il 10. Non vi sono elementi per ritenere che questa tendenza possa essere modificata se non in misura molto ridotta.
Il discorso è più o meno analogo per Forza Italia, con l’aggravante che la mancanza di guida politica, destinata ad accentuarsi, indurrà una parte dei suoi elettori a guardare altrove nonostante la coerente posizione europeista e la giusta proposta di rafforzare il PPE.
FdI e la sua leader hanno una grande opportunità che nasce dalla concomitanza di alcuni fattori. Uno è la sicura flessione della Lega, l’altro dipende dall’operato del Governo a guida Meloni nei prossimi 12 mesi. L’incremento ci sarà, la sua entità dipende dal giudizio che daranno gli elettori su quanto sarà stato fatto oppure no. FdI, come la Lega, nel 2019 non erano parte della maggioranza che elesse Von der Leyen e gli effetti di quella scelta hanno pesato e pesano nei rapporti tra UE e Italia, specialmente dopo l’uscita di scena di Draghi, unico italiano in condizione di godere di grande credito a Bruxelles e nelle Cancellerie europee. La Presidente, pur nelle difficoltà conseguenti a questa scelta e alla collocazione accanto ad Orban, Le Pen e Vox, è riuscita a limitare i danni schierandosi apertamente a favore dell’Ucraina senza tentennamenti e dimostrando una sincera volontà di collaborare mantenendo ferma la linea sull’immigrazione e cercando di stabilire un rapporto cordiale con Von der Leyen.
La questione flussi migratori non fa però un solo passo in avanti, anzi. Le dichiarazioni dei capi della destra, con l’eccezione di Berlusconi, si scontrano con la realtà del Continente africano senza regole e senza controllo, in mano a bande spregiudicate capaci dei crimini più efferati, aggredito dalla povertà e dallo sfruttamento delle risorse naturali e umane controllato dalle grandi multinazionali alle quali chiede aiuto vanamente.
Le responsabilità degli USA, della Francia e della GB su questo versante sono note. Il nuovo imperialismo cinese intanto acquisisce immense aree sottosviluppate programmando il futuro fabbisogno di un popolo di due miliardi di abitanti. La “piccola” Europa balbetta e procede in ordine sparso divisa tra la necessità di avere manodopera giovane e a basso costo e la preoccupazione di quella che con una frase terrificante viene definita la sostituzione etnica, che nasconde nella rozzezza e nel cinismo della frase lo storico problema del declino dell’Occidente, vecchio e sazio, che ha perduto i valori di riferimento della cultura illuministica e corre sempre più velocemente verso la definitiva e tragica vittoria del denaro su tutto. L’argomento è d’importanza cruciale ma non è difficile prevedere che farà pochissimi passi in avanti nel prossimo anno. Si andrà avanti alla meno peggio, vivacchiando come hanno fatto i precedenti Governi.
Il PNRR è il punto di più immediato impatto. Il Governo è in difficoltà perché, come è stato autorevolmente rilevato, la macchina della PA è arrugginita e non risponde ai comandi. Si cerca ancora una volta di rimediare assumendo nuovo personale senza avere un disegno organico di riforma e di snellimento delle procedure. Si punta chiaramente a ottenere una proroga dei termini sperando che sia sufficiente a realizzare e a spendere la montagna di soldi disponibili. Anche su questo piano tutto si giocherà sulle aspettative, nel senso che da qui ad un anno il Governo affermerà con assoluta certezza di essere in condizione di spendere tutto o quasi mentre le opposizioni diranno l’esatto contrario. Avrà ragione, dal punto di vista elettorale, chi sarà più credibile e saprà convincere gli elettori di avere operato bene e nell’interesse del Paese.
Sulla Giustizia la battaglia sarà all’ultimo sangue. L’ANM è sul piede di guerra e, con ogni probabilità, proclamerà lo sciopero contro le misure del Governo e la decisione del Ministro Guardasigilli di promuovere l’azione disciplinare nei confronti dei magistrati del caso Uss, la spia russa evasa dai domiciliari. Se Nordio e la maggioranza avranno la meglio e vareranno riforme attese da decenni, in primis la separazione delle carriere, il Governo si presenterà agli elettori con un biglietto da visita vergato su carta pregiata. Se queste dovessero essere le condizioni nel giugno 2024, potremmo avere risultati oggi non prevedibili.
Sul fronte opposto? Ne parleremo presto e diffusamente.

Commenta questo articolo

Wordpress (0)
Disqus ( )